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Settimane Sociali

In Piemonte e in Valle d’Aosta si programma il futuro a partire dalla Settimana Sociale

In Piemonte e in Valle d’Aosta si programma il futuro a partire dalla Settimana Sociale

Sabato 12 ottobre, a Villanova d’Asti, si sono dati appuntamento i componenti della Commissione regionale della Pastorale Sociale e del Lavoro del Piemonte e della Valle d’Aosta e i delegati che hanno preso parte alla Settimana Sociale. Un incontro per tenere conto dell’eredità di Trieste, ma soprattutto per programmare le prossime attività nel territorio.
“Abbiamo voluto ragionare insieme – spiega Gaetano Quadrelli, direttore della Pastorale sociale regionale – su quali progettualità mettere in campo nei nostri territori. Vogliamo mettere a terra tutto ciò che è emerso durante la Settimana Sociale”. La riunione ha permesso di valutare positivamente i risultati ottenuti a Trieste grazie a un metodo di partecipazione attiva che ha coinvolto tutti i presenti. Si è respirato infatti uno spirito di partecipazione profonda, confermato anche dai giovani presenti: “Abbiamo iniziato l’incontro con tre testimonianze di delegati giovani di Asti, di Vercelli e la rappresentante della Gioventù Operaia Cristiana. Sono stati molto bravi nel sottolineare come a Trieste abbia veramente soffiato lo Spirito. Questo clima di partecipazione è un viatico che anche noi delegati con i capelli più bianchi abbiamo sentito importante”.
Tra i punti discussi, Quadrelli ha posto l’accento sull’importanza delle piazze della democrazia e delle buone pratiche: “In Piemonte faremo una tre giorni per ripartire dalle piazze della democrazia, uscendo dai nostri ambiti per andare fuori, come ci ha insegnato Trieste. Vogliamo dare voce alle buone pratiche, a quelle realtà che fanno la differenza ma non hanno visibilità”. E aggiunge che è fondamentale “essere megafono di queste realtà, perché sono importanti e significative”.
Oltre a queste iniziative, l’incontro ha visto anche la partecipazione di don Marco Ghiazza, che ha sottolineato l’importanza del rapporto tra fede e politica: “La nostra riflessione parte dall’Incarnazione, perché dobbiamo dare un’anima alla politica. In questo senso, stiamo cercando di costruire relazioni fondate su una nuova spiritualità e una grande attenzione al discorso della cura”.
Quadrelli ha poi introdotto Sebastiano Nerozzi, segretario del Comitato delle Settimane Sociali, che ha aiutato i presenti a mettere in pratica questi concetti, riflettendo sulla missione dei cattolici e sulla loro partecipazione attiva nella società: “Abbiamo parlato di come la crisi attuale ci ponga davanti alla missione di riscoprire il Dio incarnato, una missione che è consacrazione alla vita di credenti”.
Tra le attività previste, Quadrelli ha menzionato anche l’importanza di riprendere il rapporto con gli amministratori locali: “L’esperienza di Trieste ci ha mostrato l’importanza di coinvolgere anche i giovani amministratori locali. Abbiamo l’impegno di costruire un’agenda pastorale che tenga conto del territorio, di essere portatori di speranza, come nel tema del Giubileo, e di farci promotori di un dialogo continuo tra Chiesa e società civile”.
L’incontro ha chiuso con una riflessione sul tema della pace e della non-violenza: “A Trieste il tema della pace è stato ripreso dal cardinale Zuppi e dalla Comunità di Sant’Egidio. Noi vogliamo valorizzare questa riflessione, anche in vista del mese di gennaio, quando celebreremo la marcia della pace. Vogliamo che questa diventi una delle nostre priorità”. Quadrelli ha ribadito l’importanza della rete e della comunità, elementi essenziali per passare da una visione individualista a una collettiva, a favorire davvero la partecipazione di tutti: “Dobbiamo ritornare nei nostri territori, nelle nostre comunità, e lavorare dal basso, costruendo relazioni vere e significative. È solo così che possiamo dare continuità allo spirito della Settimana Sociale di Trieste”.

Andrea Canton