Anna Maria Panarotto, rappresentante delle mamme NoPfas, alla Settimana Sociale dei Cattolici in Italia a Trieste ha raccontato con forza e passione la lotta del suo gruppo per l’ambiente e per il diritto a un’acqua pulita. Intervenendo in un dialogo delle Buone Pratiche ha lanciato un appello accorato a non arrendersi all’inquinamento e a impegnarsi per creare “nuove alleanze” tra cittadini, istituzioni e politici. Il gruppo delle mamme NoPfas è nato otto anni fa, quando si scoprì che le acque della loro regione, il Veneto, erano state gravemente inquinate dai Pfas, sostanze chimiche persistenti e tossiche. Sin da allora, le mamme hanno scelto di non rimanere in silenzio e di impegnarsi per la giustizia ambientale, coinvolgendo attivamente le istituzioni e sensibilizzando l’opinione pubblica.
Panarotto ha spiegato come il loro impegno vada oltre una semplice scelta volontaria, ma sia diventato una vera necessità, una reazione alla scoperta che persino i loro figli erano stati esposti a sostanze pericolose. “Noi diciamo sempre che non siamo sorte, ma siamo insorte”, confida. Di fronte a una situazione tanto grave, hanno deciso di trasformare l’indignazione in azione concreta, sostenendo le comunità locali nel prendere consapevolezza dei rischi e promuovendo incontri pubblici per diffondere il messaggio che un cambiamento è possibile. Panarotto ha insistito sull’importanza della “cittadinanza attiva” e dell’impegno collettivo: non ci si può limitare a criticare da lontano, ma occorre lavorare concretamente affinché l’azione politica dia valore all’impegno dei cittadini.
Appuntamenti come la Settimana Sociale sono per queste mamme un momento di confronto e di crescita: già nel 2021, a Taranto, le mamme NoPfas avevano fatto sentire la loro voce. “Partecipare a volte è una scelta, ma per noi è stata una necessità”, afferma Panarotto. Non si tratta di una battaglia solitaria: le mamme NoPfas collaborano con altre associazioni e si impegnano a trovare alleanze con i giovani, come suggerito da uno slogan emerso proprio durante la Settimana Sociale di Taranto: “«Trovare nuove alleanze”. Solo attraverso il coinvolgimento della politica è possibile avviare un cambiamento strutturale. Per queste mamme, la cittadinanza attiva è una forma di partecipazione politica, e Panarotto ricorda che “i cittadini sono protagonisti mica solo quando votano”. Infatti, il loro gruppo lavora quotidianamente per dimostrare che anche le persone comuni, attraverso l’impegno e la determinazione, possono fare la differenza.
Andrea Canton