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Taranto-

Ambiente, lavoro, futuro: 274 “buone pratiche”

Coniugare sviluppo, lavoro e tutela dell’ambiente? Si può e a dimostrarlo sono le 274 “buone pratiche” censite nel percorso verso la Settimana Sociale di Taranto. Si tratta di aziende, amministrazioni pubbliche, enti del terzo settore e singoli cittadini che, con le loro scelte e i loro comportamenti, traducono in pratica il principio per il quale è possibile fare impresa in modo responsabile, facendo attenzione all’ambiente e alle persone. “Le buone pratiche sono il presente e non devono essere copiate perché non sempre si prestano a essere replicate così come sono, ma devono essere di ispirazione per gli altri”, ha sottolineato l’economista Leonardo Becchetti, membro del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali, presentando – nel secondo giorno dei lavori della 49ª Settimana Sociale – alcune “buone pratiche” nell’ambito del consumo energetico, del reinserimento lavorativo, della moda, dell’economia circolare, della parità di genere.

Il lavoro di mappatura delle “buone pratiche”, iniziato a Cagliari con la precedente edizione della Settimana Sociale, è stato realizzato da Next – Nuova economia per tutti che ha utilizzato come indicatori i principi della Dottrina Sociale della Chiesa e di Ecologia Integrale della Laudato Sì, incrociati con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDgS) dell’Agenda 2030 e con i Domini del BES.

Nel pomeriggio di venerdì 22 ottobre, le delegate e i delegati della Settimana Sociale di Taranto, divisi in gruppi, hanno potuto visitare alcune “buone pratiche” presenti sul territorio regionale: l’Ecomuseo del Mar Piccolo di Taranto, la Masseria Frutti Rossi/Lome di Massafra, Quartiere Montetullio/Masseria Mangiato di Martina Franca; il Centro Educazione Ambientale/Progeva di Laterza, In Masseria di Grottaglie, Torre Guaceto di Brindisi.