In vista della Settimana sociale di Taranto, sono state censite e mappate numerose “buone pratiche” in ambito imprenditoriale, amministrativo, ma anche personale e comunitario.
“Questo lavoro – spiega don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro – è utile non tanto per dare un bollino, quanto più per renderci conto che, oltre al movimento di pensiero, ci sono tante azioni concrete sui territori che rendono visibile come la Laudato si’ sia già applicata e vissuta all’interno di mondi economici ed esperienze amministrative”.
Accanto a questi, ci sono poi “diocesi, parrocchie, associazioni e gruppi, che in questi anni hanno dato vita a realtà significative che guardano al mondo in termini di educazione e formazione e non solo di utilizzo immediato delle risorse”, ricorda don Bignami. Si tratta, aggiunge, di “un grande movimento che deve avere voce e considerazione”.
Se le “buone pratiche” sono il segno di “un bene che c’è ed è in azione”, non va dimenticata, avverte il direttore Cei, la “tragedia” dei SIN, ovvero i siti inquinati, che rappresentano un “dramma per la popolazione e una pessima testimonianza del nostro rapporto con l’ambiente”.