Sono due le opere-segno che saranno realizzate nell’ambito della 49ª Settimana Sociale dei cattolici italiani: la prima consiste nella piantumazione di cinquanta platani, alcuni dei quali porteranno i nomi dei bambini morti a causa dell’inquinamento, mentre la seconda riguarda l’avvio del progetto “Prendi il largo” per la trasformazione degli scarti dell’allevamento di molluschi in materiali per la bioedilizia.
Si tratta di due iniziative particolarmente significative per la città di Taranto che testimoniano l’attenzione della Chiesa per le persone e per il creato, all’insegna di una sostenibilità che deve essere ambientale e sociale. L’obiettivo è dare continuità al percorso di riflessione e azione della Settimana Sociale che mette al centro ambiente, lavoro e futuro, nella consapevolezza che «non ci sono due crisi separate, una ambientale e un’altra sociale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale» (LS n. 139) e che tutto è connesso.
I platani, memoria e speranza
In due aree periferiche della città saranno piantumati 50 platani, alberi imponenti, resistenti allo smog, che riescono ad offrire un effetto decorativo garantendo al tempo stesso un larghissimo assorbimento di anidride carbonica. La metà delle piante andrà a costituire un’area verde nel rione Salinella, nelle vicinanze di un parco in fase di realizzazione, diventando punto di aggregazione per le famiglie del territorio, di coloro che praticano attività sportiva all’aperto e di quanti, soprattutto nel weekend, frequentano gli eventi organizzati presso il Palafiom. Oltre a riqualificare l’intero spazio, gli alberi avranno un importante significato simbolico: alcuni di essi ricorderanno le piccole vittime innocenti della contaminazione dell’aria e dell’acqua, il cui sacrificio diventa monito perché si assumano impegni politici e nuovi stili di vita.
Gli altri 25 platani saranno piantati in zona Lama-Tramontone, nella periferia orientale della città, per ribadire l’interesse della Chiesa per tutti gli uomini, specialmente quelli più dimenticati, affinché nessuno viva l’esperienza dell’esclusione. Con questo gesto, la comunità ecclesiale si fa prossima agli abitanti della zona, nella certezza che – come sottolinea Papa Francesco – “il punto di vista degli ultimi è la migliore scuola, ci fa capire quali sono i bisogni più veri e mette a nudo le soluzioni solo apparenti”.
Il riuso, chiave per lo sviluppo
Promosso dalla cooperativa sociale “il Guscio” nata in seno alla parrocchia della Cattedrale, il progetto “Prendi il largo” permetterà di realizzare un impianto di trasformazione degli scarti dell’allevamento di molluschi in materiali per la bioedilizia. Circa 40 operai saranno coinvolti e impegnati su più fronti, dalle fasi di recupero degli scarti a quelle della trasformazione, della destinazione commerciale e della ricerca. Per la comunità della città vecchia – alle prese con le sfide della povertà e della legalità – si aprono così nuove prospettive di sviluppo economico e occupazionale. A partire dal mare, che di Taranto ne è simbolo e fonte di sostentamento.