Al cuore della Democrazia

Settimane Sociali

NODO DI CORDA E BARCA

Tutto è connesso

di Flavio Felice, Docente all’Università del Molise e membro del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali 

 

La sezione monografica del secondo numero del 2021 de «La Società. Rivista scientifica di dottrina sociale della Chiesa», edita dalla Fondazione Giuseppe Toniolo di Verona e disponibile dai primi di giugno, è dedicata al cammino verso la 49ª Settimana sociale di Taranto (dal 21 al 24 ottobre): «Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro #tuttoèconnesso». Abbiamo lanciato una call for paper per raccogliere articoli scientifici che trattino, con vari approcci disciplinari, la nozione di “ecologia integrale”, di “sostenibilità ambientale”, di “paradigma tecnocratico”, alla luce dell’insegnamento della dottrina sociale della Chiesa.

Identità e missione della dottrina sociale della Chiesa nel terzo millennio è il saggio di Maurizio Serio che apre tale sezione, a partire dal dialogo con alcuni portati recenti delle scienze sociali. Il contributo raccoglie l’auspicio formulato dall’Instrumentum laboris elaborato dal Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali, verso l’integrazione di competenze e saperi per risolvere i complessi problemi della contemporaneità. Nel secondo saggio, intitolato Fra Malthus e Francesco. Appunti per una genealogia della sostenibilità, Alberto Mingardi ripercorre il dibattito innescato dalla tesi malthusiana sul rapporto fra crescita delle risorse e crescita della popolazione; Mingardi sottolinea come l’impostazione malthusiana sia stata sempre estranea allo sviluppo della dottrina sociale della Chiesa. Il terzo saggio è scritto a quattro mani da Filippo Ceretti e Massimiliano Padula: Dalla connessione alla comunione. Prospettive digitali e nuove responsabilità. Gli autori si interrogano se il digitale rappresenti o meno un elemento di progresso, nel contesto della pandemia. Il quarto contributo è scritto da Andrea Calef e Andrea Roncella: L’ecologia integrale come contributo per l’uomo contemporaneo. Gli autori mostrano come tra le problematiche più rilevanti dibattute negli ultimi anni vi è la questione relativa alla cura dell’ambiente naturale.

Esprimiamo l’auspicio che tali contributi possano essere utili al dibattito pubblico. L’ambiente, il lavoro e il futuro, nel quadro della prospettiva dello sviluppo integrale, assumono un significato ancor più specifico se interpretati alla luce del “tutto è connesso”. Non si tratta della mera enunciazione di uno dei tanti slogan che affollano la piazza virtuale in questi tempi contraddistinti da facile retorica comunicativa. Il “tutto è connesso” vuole esprimere il tratto qualitativo più profondo dell’epoca che stiamo vivendo. Dal nostro punto di vista, “tutto è connesso” significa rendere ragione di almeno tre dimensioni della vita umana: la dimensione esistenziale, che rinvia all’integrità dell’umano; la dimensione funzionale, che ci ricorda la cifra plurarchica della società; la dimensione spazio-temporale, che ci pone di fronte alle sfide geopolitiche del presente e del futuro.

Tutto ciò è quanto ci proponiamo di suscitare con i contributi che abbiamo sinteticamente presentato e che consegniamo, in primis, ai delegati che parteciperanno alla 49ª Settimana sociale, nella speranza che possano rappresentare un valido strumento di riflessione. Siamo convinti che la comunità accademica abbia una funzione importante nell’offrire gli strumenti che gli operatori impegnati nel campo della pastorale sociale e tutte le persone di buona volontà potranno far propri come assi portanti della discussione critica che, investendo questioni di interesse comune, in conformità con il più autentico spirito repubblicano, non può non riguardare tutti ed essere aperta a tutti. Il monopolio rappresenta sempre un male, ma quando investe il campo delle idee assume i caratteri del veleno più potente e letale: desertifica la mente e inietta il seme dell’intolleranza.

 

Articolo pubblicato su “L’Osservatore Romano” del 7 giugno 2021