“Da Trieste ci aspettiamo il ‘grido’ di noi cattolici, forse troppo timidi negli anni passati, perché si unisca al ‘grido’ della Chiesa che, con la Fratelli tutti di Papa Francesco, sta dando una scossa al mondo”. Stefania Brancaccio, Segretaria Nazionale dell’UCID, Unione Cristiana imprenditori e dirigenti, condivide le sue aspettative per la 50ª Settimana Sociale di Trieste.
Testimonianza, innanzitutto: “Siamo chiamati soprattutto a riflettere su come viviamo e come operiamo nelle nostre realtà quotidiane e lavorative. Come UCID ci tocca il compito di dimostrare se e quanto nelle nostre organizzazioni applichiamo i principi di democrazia e partecipazione, per poter dimostrare al mondo che non si tratta di teorie, ma di pratiche, anche molto vantaggiose per la gestione lavorativa”.
Se il lavoro – libero, creativo, partecipativo e solidale – era stato al centro della Settimana Sociale di Cagliari, nel 2017, mentre l’ecologia integrale aveva guidato la riflessione a Taranto nel 2021, a Trieste partecipazione e democrazia emergeranno come indicatori fondamentali per una transizione ecologica sostenibile ma anche funzionali a una vita comunitaria sana, sia nella Chiesa che nei posti di lavoro. “Partecipazione e democrazia – riflette Brancaccio – assumono e devono assumere molte forme. Noi possiamo pensare, per esempio, di consultare i nostri dipendenti prima di prendere decisioni importanti. Possiamo immaginare e possiamo infine non immaginare. Possiamo lavorare davvero per favorire l’ingresso e il coinvolgimento dei nostri collaboratori”. Un imprenditore cristiano, infatti, applica la Dottrina sociale della Chiesa “spiritualmente”, altrimenti tutto finisce per rivelarsi un mero “tecnicismo”.
UCID si sta preparando all’appuntamento di luglio ascoltando le storie delle aziende “nelle quali viene applicata la Dottrina sociale della Chiesa non come recitativo, ma come buone pratiche effettive”. Perché “spiritualità, fraternità, accoglienza, rispetto, diversità, promozione di giustizia ed equità” non sono semplicemente “tecnologie da certificazione di norme ISO 9001”, ma la cartina tornasole di un’autentica presenza cristiana che veda il coinvolgimento di tutta la comunità. Le Buone Pratiche protagoniste alla Settimana Sociale sono il segno dell’importanza “di non parlare solamente, ma di mostrare, di fare vedere e toccare con mano come le nostre aziende, gestite con questi valori, sono aziende solide, sostenibili e che producono profitto”, nella convinzione che l’azienda “non è solamente un’organizzazione economica, ma una comunità di individui che collaborano insieme per realizzare un obiettivo comune”. Da Trieste la segretaria UCID si aspetta di tornare a casa “con un bagaglio un po’ più pieno non solo di buoni principi, ma di certezze e di ricette solide per un vero cambiamento, piccoli passi per migliorare la realtà”.
Andrea Canton