Al cuore della Democrazia

Settimane Sociali

La partecipazione nella “Fratelli tutti” ispirazione per la Settimana sociale

La partecipazione nella “Fratelli tutti” ispirazione per la Settimana sociale

Il metodo è contenuto. E il metodo della 50ª Settimana sociale dei Cattolici in Italia, a Trieste dal 3 al 7 luglio, parte dalla “Fratelli tutti” di Papa Francesco. Sebastiano Nerozzi, segretario del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali, è intervenuto venerdì 26 aprile alla XVIII Assemblea Nazionale dell’Azione Cattolica a Sacrofano per parlare di partecipazione.

L’insegnamento di Papa Francesco, infatti, mette al cuore della democrazia la partecipazione: senza partecipazione “la democrazia si atrofizza, diventa un nominalismo, una formalità, perde rappresentatività, va disincarnandosi perché lascia fuori il popolo nella sua lotta quotidiana per la dignità, nella costruzione del suo destino” (FT 169).
Contro le derive sia tecnocratiche sia populiste, che rischiano di marginalizzare o deformare la democrazia, Papa Francesco riporta al centro la categoria di “popolo” (FT 158-160). Il popolo non è una massa indistinta di individui, né un’identità uniforme e chiusa nel proprio passato, ma l’insieme delle persone che, pur diverse tra loro, abitano un territorio e creano legami di prossimità, lavorando insieme per costruire il proprio futuro. La Settimana sociale sarà un’esperienza di popolo aperta a tutti, non solo ai delegati; non un convegno sulla partecipazione ma un vero e proprio esercizio di partecipazione popolare, grazie a laboratori, agli incontri, alle attività culturali, artistiche e musicali che si svolgeranno nelle vie e nelle piazze di Trieste. Un popolo è una realtà dinamica, in evoluzione, che si integra in comunità sempre più ampie, per cercare insieme un miglioramento sociale e individuale. Papa Francesco ci ricorda che il popolo non è tale una volta per tutte, ma lo diventa e lo rimane nel tempo coltivando “Il desiderio e la ricerca del bene degli altri e di tutta l’umanità” (FT 178). La Settimana Sociale rappresenta un’opportunità per elaborare un progetto nuovo, una visione del bene comune per il Paese, che può emergere e crescere proprio dalle esperienze maturate nei territori che arricchiranno le riflessioni e le proposte le giornate di Trieste.
Papa Francesco invita a prenderci cura della realtà intorno a noi, come metodo per pensare la politica non in modo astratto, ma a partire dal servizio che svolgiamo nell’incontro con le persone. “Il servizio guarda sempre il volto del fratello, tocca la sua carne, sente la sua prossimità fino in alcuni casi a ‘soffrirla’, e cerca la promozione del fratello. Per tale ragione il servizio non è mai ideologico, dal momento che non serve idee, ma persone” (FT 115). Da qui l’importanza della presenza a Trieste delle buone pratiche di partecipazione, ma anche in un metodo di discernimento comunitario centrato sull’ascolto dell’altro, che porta poi ad un’azione condivisa sul piano personale, sociale e politico.
Infine, l’appello alla costruzione di una comunità che valorizzi le differenze e promuova l’incontro tra realtà diverse impegnate in ambiti simili. “È bene far sì che questi movimenti, queste esperienze di solidarietà che crescono dal basso, confluiscano, siano più coordinati, s’incontrino (FT 169)”. Di qui l’invito a una maggiore collaborazione tra diverse realtà sociali, affinché queste siano sempre più soggetti “seminatori di cambiamento”. Da questo punto di vista è grande il patrimonio che Azione Cattolica porta in questo percorso comune ai cattolici che sono in Italia, proprio grazie alla poliedricità che già vive al suo interno, alla sua presenza capillare nei territori, alla sua capacità di fare una sintesi inclusiva di tante esperienze e mettere a fattor comune tante risorse.