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Pastorale sociale, un anno nel solco della Laudato si’

Pastorale sociale, un anno nel solco della Laudato si’

Nell’Antico Testamento i suoi frutti sono simbolo di speranza e di vita nuova. Per infondere ottimismo in questo tempo particolare, un mandorlo è stato piantato nei giorni scorsi nel giardino della parrocchia di San Francesco Saverio alla Garbatella al termine della Messa delle 12. L’evento, inserito nel “Tempo del Creato”, un mese di «preghiera e di azione» che si conclude domenica 4 ottobre, festa di san Francesco d’Assisi, rientra nel fitto calendario di iniziative organizzate e sollecitate dall’Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Roma per il nuovo anno. In programma la proiezione di 8 docufilm per raccontare i cambiamenti climatici, la preghiera mensile di un Rosario ecologico, la lettura e la meditazione di brani biblici collegati al tema della cura del Creato. Saranno coinvolti anche i bambini, per i quali si stanno vagliando schede didattiche sull’ambiente e sull’ecologia.

«Non dovremmo avere problemi nell’organizzazione degli eventi perché molte nostre attività si svolgono all’aria aperta a contatto con la natura», spiega don Francesco Pesce, incaricato per la pastorale sociale e del lavoro nella diocesi di Roma, che domenica 4 ottobre alle 19 celebrerà la Messa dedicata all’enciclica “Laudato si’” nella parrocchia Santa Maria ai Monti. A causa delle restrizioni per il coronavirus, riferisce, nelle scorse settimane molte attività hanno “traslocato” sul web grazie all’aiuto di Federica Romano, che svolge servizio di volontariato per la pastorale sociale. «È stato possibile formare online una cinquantina di animatori che nelle parrocchie si stanno facendo promotori delle Messe Laudato si’», specifica don Francesco, che si dice «molto contento della positiva risposta ricevuta dalle parrocchie». Per il sacerdote, la pandemia «insegna che il rispetto della natura è essenziale. Il Covid-19 non dipende direttamente dall’ambiente degradato ma sicuramente questo influisce sulla salute pubblica e del Creato. Oggi abbiamo la prova che tutto è interconnesso, come dice Papa Francesco».

Lavoro, giustizia e pace, salvaguardia del Creato: questi gli ambiti in cui opera l’Ufficio diocesano che quest’anno ha accolto, in qualità di vicedirettore, Oliviero Bettinelli, con alle spalle una lunga esperienza alla Caritas di Roma. «In questo tempo difficile siamo chiamati a essere accanto alle fragilità, oggi in particolare ai tanti che hanno perso il lavoro a causa della crisi economica generata dalla pandemia», prosegue don Pesce, che plaude al lavoro svolto «sul campo» dai cappellani nei luoghi di lavoro e dai missionari d’ambiente. Tra le iniziative in programma, «una conferenza sul tema della pace e della fratellanza umana che si terrà a giugno con la collaborazione delle scuole di politica della diocesi».

 

Roberta Pumpo