Per camminare verso la prossima Settimana sociale (Trieste 3-7 luglio), gli Uffici di Pastorale sociale e del lavoro di Parma, Piacenza-Bobbio, Fidenza, Reggio Emilia-Guastalla, invitano al Convegno che si terrà a Parma sabato 9 marzo dalle 16.30 alle 18.00 nell’auditorium del Centro Pastorale di Via Solferino 25: “Al cuore della democrazia: partecipazione e lavoro”. Ci accompagnerà l’economista, prof. Stefano Zamagni, e modererà l’incontro il prof. Paolo Andrei.
La Settimana sociale dei cattolici, nata nel 1907, sta tornando all’attenzione pubblica delle comunità cristiane e della società. A Trieste verrà proposto di andare “al cuore della democrazia” quasi che non basti la libertà di voto e di stampa per definire una repubblica democratica ma occorra sondarne altri organi e altre funzionalità. Bisogna avere occhi nuovi per leggere nel cuore della democrazia, per cogliere rischi e segnali di pericolo ma soprattutto indizi di nuove domande e nuove vitalità. Il Documento preparatorio scrive tra l’altro: “Meglio il meno perfetto in unità, che la perfezione in solitudine. Meglio attardarsi per condividere la strada che correre avanti da soli. La partecipazione diventa elemento trainante”. Se la partecipazione è il ritmo cardiaco della democrazia, ben altre funzioni si aggiungono per vivere il benessere di una società democratica. Per esempio: “C’è un legame stretto tra partecipazione e lavoro. Siamo veramente cittadini e prendiamo parte alla vita di una comunità perché lavoriamo, lavoreremo, abbiamo lavorato, desideriamo lavorare e magari non ne abbiamo le possibilità. Poter godere di un lavoro dignitoso, riconosciuto, capace di far fiorire capacità e talenti, che consenta tempi di conciliazione con gli altri aspetti della vita (famiglia, figli, tempo libero, salute) è un nodo fondamentale di ogni democrazia, se abbiamo a cuore non solo la crescita economica ma soprattutto lo sviluppo integrale delle comunità e delle persone”.
Democrazia, partecipazione e lavoro non sono realtà estranee alle comunità cristiane, come ci ricorda il Documento preparatorio: “I cristiani li troviamo nei luoghi della vita quotidiana, nei quartieri dove si fanno carico delle solitudini delle persone, nelle reti di prossimità, nelle azioni in difesa del pianeta e della biodiversità, dove fanno esercizio di creatività e di immaginazione. Osano, propongono, mettono a terra idee e progetti”.